I nuovi processori AMD possono offrire maggiori prestazioni al benchmark SuperPI, un benchmark molto in voga tra gli overclockers dove si fa calcolare alla CPU un diverso numero di cifre dopo la virgola del pi greco. La colpa di queste prestazioni scadenti è dei BIOS non ottimizzati. Grazie ad un overclocker finlandese chiamato The Stlit, che è riuscito a creare un’ingegnosa patch per consentire alle più recenti CPU di AMD di rendere al meglio con le istruzioni x87.
Questo set di istruzioni, nonostante sia datato, è quello su cui si basa il programma SuperPI. Non è un cheat ma un programma che sblocca istruzioni altrimenti bloccate. I processori basati su core Bulldozer e Piledriver hanno dei registri bloccati e alcuni blocchi NRAC abilitati. Disabilitando i blocchi e abilitando i registri le prestazioni della APU A10-6800K possono salire del 16% nel SuperPI.
Sul forum di HWBot c’è un thread al riguardo, dove The Stlit spiega come è venuto a capo di questo problema in questo thread.
Naturalmente per dare credito alle proprie affermazioni, The Stlit ha pubblicato un video nel quale mostra una APU A10-6800K a 4.1Ghz, capace di completare il SuperPI 32M in 17 minuti e 34 secondi. Precedentemente la stessa APU ci metteva 18 minuti e 15 secondi.
Guardando il risultato molti si sono chiesti se questa patch possa essere la scintilla per una maggiore implementazione dei BIOS sulle piattaforme AMD. Per ora non ci sono incrementi prestazionali con altri software, quindi il lavoro dell’overclocker riguarda una ristretta cerchia di persone.